I chakra sono i centri energetici del nostro corpo, che hanno il compito di “ricevere e distribuire” la nostra energia vitale. Attivare chakra chiusi o controllare quelli che invece hanno energia in eccesso significa dominare se stessi e ritrovare il giusto equilibrio.
Secondo la tradizione orientale, a ogni centro corrispondono delle ghiandole endocrine e da queste derivano poi emozioni, disturbi e sensazioni. Quando l’energia di un chakra è attiva, anche la ghiandola endocrina corrispondente, o gli organi ad essa associati, riescono a svolgere al meglio le loro funzioni vitali. Per questo, la meditazione diventa lo strumento essenziale per attivare il chakra, o meglio, per aprirlo.
Ecco nel dettaglio quali sono i chakra principali e come attivarli.
Chakra: cosa sono
Non si possono capire i chakra se non si spiega prima come lo yoga vede il corpo umano. L’uomo è costituito da un corpo fisico e un corpo energetico, che si basa sull’energia del prana, ovvero la nostra energia vitale.
Il prana si trova in tutto il corpo e percorre i nadi, che sono un po’ come delle arterie. Ci sono nadi principali e canali più piccoli. I più importanti nadi principali sono: Sumshumna, Ida e Pingala. Quando questi canali energetici si incontrano in punti, che sono centri energetici, ovvero i chakra.
I centri energetici nell’uomo sono 7:
- Muladhara
- Svadhisthana
- Manipura
- Anahata
- Vishuddha
- Ajna
- Sahasrara
Quando il chakra si apre/si attiva, questo si ripristina, tornando al suo livello ottimale.
Come attivare il primo chakra: Muladhara
Il Muladhara è il primo ed è alla base della colonna vertebrale. Di colore rosso, rappresenta la Terra, ma anche la sicurezza di sé, la sopravvivenza e gli istinti. Aprirlo significa rendersi consapevoli di sé e a proprio agio.
Un blocco del primo chakra potrebbe manifestarsi con una sensazione di insicurezza, scarsa fiducia in se stessi, apatia, eccessiva preoccupazione e paura di perdere ciò che ci da sicurezza e senso di benessere.
Si può anche manifestare con eccessi di rabbia, aggressività, collera, gelosia, violenza o atteggiamento difensivo.
All’opposto, se l’energia di questo chakra è iperattiva, si corre il rischio di riconoscersi eccessivamente attaccati ai beni materiali, e restii a dare o donare qualcosa. (Oppure si è troppo rigidi e ostili ai cambiamenti.)
Inizia a fare yoga. Congiungiti al terreno toccando terra a piedi nudi. Piega le ginocchia, divarica le gambe e tieni distese le spalle. Muovi il bacino, poi cerca di abbandonare il peso sui piedi per qualche minuto. Siediti a gambe incrociate. Fai in modo che pollice e indice si tocchino. Rilassati. Concentrati sulla zona dell’ano. Passa alla meditazione ed emetti pian piano il suono “Lam”.
Come attivare il secondo chakra: Svadhisthana
Svadhisthana è il centro del piacere e della sessualità. Il suo colore è arancio e il suo elemento è l’Acqua.
L’energia di Svadhisthana è associata alle gonadi (ovaie per le donne, testicoli per l’uomo), ed è responsabile della salute di genitali, reni, vescica, prostata, sistema circolatorio, denti, e ossa.
Un blocco del primo chakra potrebbe manifestarsi in una chiusura nei confronti della “sensualità” della vita, generando una sorta di difficoltà nel provare stati di gioia.
Gelosie, paure, desideri inappagati e ossessivi, impotenza e frigidità possono essere la manifestazione di un blocco di questa energia.
Quando invece l’energia di questo chakra è in eccesso, può condurci alla ricerca ossessiva del piacere, anche e soprattutto a livello sessuale.
Per aprire il secondo centro energetico, siediti sulle ginocchia. Metti i pollici in alto e fai in modo che la mano sinistra sia più in basso rispetto alla mano destra. Appoggiala sulla zona del grembo. Il centro è vicino all’osso sacro. Il suono di apertura è “Vam”. Rilassati.
Come attivare il terzo chakra: Manipura
Manipura è il centro della volontà e dell’autonomia, oltre che del rapporto con il cibo e con gli altri. Il suo colore è giallo e il suo elemento è il plesso solare.
La ghiandola endocrina associata a questo chakra è il pancreas, che è responsabile dei processi digestivi, in quanto regola le funzioni di stomaco, fegato, milza e cistifellea.
Quando il chakra del plesso solare è chiuso o bloccato, si possono percepire sensazioni legate alla perdita di autostima e scarsa fiducia in se stessi.
Al contrario, quando l’energia di questo chakra è in eccesso, si potrebbe percepire un desiderio sfrenato di potere, un’eccessiva arroganza o sicurezza di se stessi, e ci si potrebbe riconoscere poco o per nulla disposti ad ascoltare l’opinione altrui.
Per aprirlo, devi metterti in ginocchio. All’altezza dello stomaco, metti le mani davanti a te, giunte. Incrocia i pollici. Il suono corrispondente è “Ram”. Rilassati.
Come attivare il quarto chakra: Anahata
Anahata è il centro del cuore. Se è aperto, migliora l’affetto, l’amore e la compassione verso gli altri.
Il suo colore è il verde, simbolo di equilibrio, compassione, armonia, amore per la natura, salute e depurazione.
La ghiandola endocrina associata a questo chakra è il timo, e questo centro energetico regola le attività dei polmoni, cuore, sistema circolatorio e respiratorio.
La chiusura o il blocco di questo chakra può manifestarsi con l’incapacità di esprimere amore, e con il rifiuto di ricevere manifestazioni di affetto, o di farsi toccare.
Quando l’energia di questo chakra è in eccesso, si corre il rischio di identificarsi eccessivamente con il dolore degli altri, e soffrire così intensamente da risultare emotivamente compromessi e troppo dipendenti.
Per aprirlo, siediti a gambe incrociate. Ora, devi far toccare indice e pollice delle mani. la mano sinistra va sul ginocchio sinistro, la mano destra va davanti allo sterno. La parola chiave è “Yam”. Rilassati. Potresti sentire anche maggior forza dentro di te.
Come attivare il quinto chakra: Vishuddha
Vishuddha è il centro della comunicazione. Il suono è il suo elemento e il suo colore l’azzurro, simbolo di purezza, pulizia, verità, tranquillità.
La ghiandola endocrina associata a questo chakra è la tiroide, e questo centro energetico regola le attività di gola, collo, bocca, denti, mandibola, udito, esofago, parte alta dei polmoni, braccia.
Un blocco del quinto chakra può manifestarsi nella difficoltà ad esprimere le proprie idee, blocchi della creatività, eccessiva timidezza.
Quando, al contrario, l’energia di questo chakra è in eccesso, non riusciamo a controllare le nostre parole, parliamo troppo e a vanvera, senza analizzare il senso di quello che diciamo.
Siediti sulle ginocchia e incrocia le mani, tranne i pollici, che si devono toccare e devono essere in alto.
Posiziona le mani in questo modo alla base della gola ed emetti il suono “Ham”. Ci vorranno 5 minuti prima che tu possa rilassarti completamente e aprire questo chakra.
Come attivare il sesto chakra: Ajna
Ajna è di colore blu, è localizzato al centro della fronte; il suo nome significa conoscere, percepire ed anche comandare, nel senso di avere il comando sulla nostra mente. Rappresenta il terzo occhio, cioè quell’occhio non fisico che è in grado di percepire la realtà più profonda dell’esistenza. Migliora la comprensione, la saggezza e la psiche.
E’ qui che hanno sede l’immaginazione creativa, le capacità intellettuali, e la memoria.
Il suo colore è l’indaco, simbolo di saggezza, di conoscenza e di misticismo.
Il chakra del terzo occhio è associato all’ipofisi, la ghiandola adibita al controllo del sistema ormonale.
Le parti del corpo ad esso associate sono cervelletto, sistema nervoso, sistema ormonale, occhi, orecchie, naso e seno paranasale.
Quando il chakra è in carenza, si fatica a fidarsi del proprio intuito, a mantenere la concentrazione o a ricordare le cose.
Si può manifestare come un eccesso di razionalità, che determina la difficoltà di vedere e immaginare la realtà in modo diverso da come la si percepisce.
Quando, al contrario, la sua energia è in eccesso, risucchia l’energia dei chakra inferiori e vengono quindi a mancare senso di radicamento e di stabilità.
A gambe incrociate, crea un terzo occhio con le mani. Per farlo, pollici e mignoli si devono toccare con le punte, mentre le dita centrali devono essere piegate e toccarsi. Emetti il suono “Om”.
Come attivare il settimo chakra: Sahasrara
Siamo arrivati all’ultimo chakra, ovvero il Chakra della Corona, quello dei 1000 petali di loto, localizzato sulla sommità del cranio. Si tratta del punto dell’autocoscienza, il più spirituale.
La sua funzione è il collegamento spirituale, ed è il centro della spiritualità e della fede. (A prescindere da quale sia il nostro credo religioso.)
Serve per metterci in relazione con la nostra parte spirituale, e, quindi, al divino. E’ una spiritualità che trascende la religione, è piuttosto uno stato dell’essere, che va oltre il mondo fisico e crea nella persona un senso d’interezza, dando scopo alla nostra vita e creando un contesto più ampio in cui collocare la nostra esistenza.
L’attivazione di questo chakra implica l’apertura a nuovi modelli di pensiero, e a fonti di saggezza e conoscenza nuove e mai esplorate prima.
La sua energia ci aiuta ad abbandonare il passato, lasciandoci alle spalle eventi o traumi, e ci insegna a riconoscere le nostre responsabilità.
Il suo colore è il viola, tradizionalmente associato alla ricchezza spirituale e alla maestà.
Il chakra della corona è associato alla ghiandola pineale, un centro che, nel nostro corpo, regola il ritmo sonno-veglia, fame-sete e la temperatura corporea, oltre che stimolare l’ipofisi a produrre ormoni.
Una chiusura o una carenza di Sahasrara comporta un impedimento al flusso energetico lungo il cammino della coscienza, e si manifesta come difficoltà nell’apprendimento e nella concentrazione, oppure con un senso di chiusura e ostilità verso nuove informazioni o punti di vista.
Un’ altro tipico “sintomo” di un settimo chakra carente è lo scetticismo spirituale, ossia la convinzione che non esista nulla al di fuori del mondo tangibile.
Quando la sua energia è in eccesso, può portare ad un eccesso di dipendenza spirituale, può spingere a perdere il contatto con il proprio radicamento e le proprie emozioni, perché viene sottratta energia ai chakra inferiori.
Tieni le mani unite, tranne i mignoli, che si devono toccare in punta. Incrocia i pollici. Le mani devono essere davanti allo stomaco.
Serviranno almeno 10 minuti di meditazione, con il chakra della radice già aperto (= Muladhara).
Consigli utili
Per concentrarti, scegli un luogo chiuso e tranquillo. Se puoi, meglio all’aperto. Attivare i chakra prevede tempo, ma i risultati non mancheranno ad arrivare. Buona meditazione!
Evoluzione Collettiva Copyright © 2015-2018. Tutti i diritti riservati.
Disclaimer: Questo articolo non è destinato a fornire consigli medici, diagnosi o trattamento.