Si chiama “Follow the shape”, segui la forma, l’opera dell’artista Paolo Puddu grazie alla quale i non vedenti possono ammirare il panorama che si gode dall’alto dei bastioni del Castel Sant Elmo di Napoli.
La sorprendente ed emozionante installazione consiste in un corrimano metallico che segue il camminamento della grande piazza d’armi del castello e sul quale è trascritta in caratteri Braille una descrizione particolareggiata del paesaggio partenopeo.
Grazie a quest’opera i non vedenti e gli ipovedenti tra i turisti e i cittadini, sfiorando con i polpastrelli il corrimano, possono finalmente conoscere le bellezze di Napoli e del suo celebre golfo.
Il Castel Sant’Elmo, che si erge imponente sul punto più alto della collina del Vomero, risalente al medioevo angioino e ristrutturato durante il periodo spagnolo, è un’ imponente fortezza dalla caratteristica pianta a stella che rappresenta uno dei monumenti più significativi della città caratterizzandone, con la sua sagoma visibile anche dal centro storico, l’inconfondibile profilo.
Sede di importanti eventi artistici e culturali, il Castello è un forte polo di attrazione sia per i cittadini che per i turisti, che ne visitano gli ampi ambulacri e il Museo, con la sua preziosa collezione di arte napoletana novecentesca.
E’ solo salendo fino alla estesa piazza d’Armi sulla sua sommità che il Castello fa ai visitatori il suo dono più grande: la possibilità di percorrere il camminamento lungo i bastioni e godere di una vista a 360 gradi sulla città dal suo punto più elevato.
E’ da qui che si rivela, come su una mappa, il tracciato regolare delle strade napoletane, con il suo intreccio di cardini e decumani, la posizione strategica dell’isolotto di Megaride, con il Castel dell’Ovo e la straordinaria apertura del golfo su cui affaccia la sirena Partenope, con la inconfondibile sagoma del Vesuvio e della penisola sorrentina, le isole di Capri, Ischia e Procida e i Campi Flegrei con il promontorio di Capo Miseno. Un panorama spettacolare e da mozzare il fiato di cui ora, grazie all’opera di Paolo Puddu, potrà godere anche chi è privo della facoltà della vista.
La trascrizione in Braille incisa sul corrimano di Puddu che ha sostituito quello vecchio, riporta le parole tratte dal libro “La terra e l’uomo”, scritto nel 1947 dal geografo e geologo Giuseppe de Lorenzo e offre un’esperienza percettiva e sensoriale sicuramente diversa da quella della visione, ma altrettanto intensa ed emozionante grazie al potere evocativo della parola di ricreare la realtà.
I caratteri Braille utilizzati nell’opera sono più grandi del normale, perché, come spiega l’artista, vogliono assumere un valore icastico e scultoreo, spingendo, chi li sfiora, a rallentare e a riflettere sulle singole parole, in direzione contraria alla modalità “touch”, cui la tecnologia ci ha abituato e che ci induce, invece, a una fruizione rapida e superficiale della realtà.
Allo stesso tempo, chi è in grado di vedere la bellezza del panorama, di distinguere i colori vividi del mare e del cielo, di spingere il suo sguardo alle sagome dei monti lontani, potrà sperimentare in modo simultaneo le diverse modalità della percezione e riflettere sul confine, in continuo spostamento, tra visione e immaginazione.
Vedere insomma, sembra dirci l’artista, non è un atto scontato e non è facile: la percezione richiede impegno perché sia densa di significato e di contenuto.
Paolo Puddu è un giovane artista nato a Napoli nel 1986 che nelle sue opere ha esplorato il significato del “confine”, di quella frontiera che può essere tanto inclusiva che esclusiva, può significare tanto protezione che rivendicazione di autonomia.
L’opera “Follow the shape”, che prosegue la stessa ricerca, è risultata vincitrice nel 2017 della quinta edizione del concorso “Un’ opera per il Castello” che invita ogni anno giovani artisti a confrontarsi con la struttura architettonica del monumento.
Il tema della V edizione era, significativamente, “Uno sguardo altrove – Relazioni e incontri”. Lo scopo del progetto, curato da Angela Tecce e Claudia Borrelli è quello di fare del Castel Sant’Elmo il fulcro del nuovo Polo museale della Campania, sede di sperimentazione e ricerca artistica, che confermi il rapporto privilegiato che la città di Napoli ha da tempo stabilito con l’arte contemporanea.
L’istallazione di Paolo Puddu, con il suo corredo di video e foto che ne documentano la realizzazione, non è infatti la sola che si può visitare all’interno degli spazi espositivi del castello: le opere dei vincitori delle passate edizioni del concorso, come “My dreams, they’ll never surrender” di Gian Maria Tosatti, “La cura” di Chiara Coccorese o “Le Jardin” di un collettivo di artisti si affiancano alle installazioni di artisti da tempo riconosciuti nel panorama dell’arte italiana come Eugenio Giliberti, Giancarlo Neri, Mimmo Paladino, Sergio Fermariello e Alberto Di Fabio.
L’invito è dunque di visitare Napoli e uno dei suoi monumenti più rappresentativi, con la mente e il cuore aperti a un’esperienza multisensoriale e di grande impatto.
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