Disciplina olistica che affascina e conquista, la pranoterapia è una forma di medicina alternativa che si prefigge lo scopo di ripristinare l’equilibrio energetico e trattare un gran numero di disturbi con la semplice imposizione delle mani.
Secondo i sostenitori di questa antica pratica, le patologie che colpiscono gli esseri umani deriverebbero da uno squilibrio dell’energia vitale nell’organismo, e le mani del pranoterapeuta rappresenterebbero lo strumento con cui riequilibrare tali alterazioni, non limitandosi ad alleviare il dolore ma andando ad agire sulle cause.
Conosciamo più da vicino quest’affascinante forma di medicina alternativa.
Pranoterapia: Origini del termine
La parola pranoterapia deriva da prana, termine sanscrito composto da pra, fuori ed an, che significa respirare, muoversi, vivere. Nella religione induista, il prana è l’energia vitale dell’universo che tutto permea.
Ogni forma vivente assorbe il prana. Le varie patologie sarebbero determinate da un assorbimento in eccesso o in difetto dell’energia vitale. Scopo della pranoterapia è quello di ripristinare l’equilibrio energetico.
Che cosa fa il pranoterapeuta
Considerata una medicina spirituale, la pranoterapia viene praticata in forma sacrale dal pranoterapeuta, più comunemente noto come guaritore, senza ricorrere all’uso né di farmaci né di particolari strumenti. Questa pratica, infatti, si basa esclusivamente sull’imposizione delle mani.
Dotato di un’energia superiore alla media, il pranoterapeuta, o pranoterapista, riesce a percepire le alterazioni dell’energia vitale dei pazienti e correggerle trasferendo, attraverso le mani, la propria energia salutare e vitalizzante e riportando le funzioni organiche alla loro originaria armonia.
Con il suo surplus energetico, il pranoterapeuta cura i pazienti con il calore che fluisce dalle proprie mani, riequilibrando gli squilibri del prana, rimpiazzando i miasmi negativi con energia nuova e colmando i deficit energetici che, concentrandosi in alcune parti del corpo, determinano l’insorgenza di molte patologie.
Disturbi trattati con la pranoterapia
Il ventaglio di disturbi e patologie che la pranoterapia è in grado di curare è estremamente ampio e variegato, ed include:
- processi infiammatori e degenerativi, acuti e cronici;
- disturbi nervosi;
- depressione;
- astenia;
- mal di testa;
- disturbi respiratori;
- dolori reumatici ed articolari;
- stati ansiosi;
- nevralgie;
- disturbi gastrointestinali;
- disordini funzionali della colonna vertebrale.
Secondo i sostenitori di questa pratica, il pranoterapeuta sarebbe in grado di curare anche stati morbosi gravi come i tumori e le patologie croniche e degenerative.
Che cosa avviene durante una seduta di pranoterapia
Durante una seduta di pranoterapia, il paziente viene fatto stendere, completamente vestito ma senza scarpe, ed il pranoterapeuta percorre il suo corpo, senza sfiorarlo, con delle manovre aeree delle mani che, oltre ad indurre un piacevole stato di benessere e rilassamento, gli permettono di percepire in quali parti del corpo si concentrino gli squilibri del prana. Una volta individuati, posizionerà le mani in corrispondenza delle aree affette da disturbi.
La durata del trattamento varia da 20 a 30 minuti. Il numero di sedute a cui è consigliabile sottoporsi dipende dalla serietà del caso. In genere, vengono consigliati cicli di pranoterapia da ripetere ad intervalli regolari.
Tecniche
Tecnica delle mani poste in opposizione
Per irradiare un determinato organo, il pranoterapeuta usa la tecnica delle mani poste in opposizione, in modo da creare un duplice passaggio di energia vitale. Viene posizionata prima la mano destra, per donare energia vitalizzante all’organo in questione, e poi la mano sinistra per assorbire i miasmi negativi smossi.
Irradiare il plesso solare
In caso di spossatezza e disturbi nervosi, in genere il pranoterapeuta irradia il plesso solare, la sede delle emozioni, situato poco al di sopra dello stomaco. La mano destra viene posizionata sulla fronte del paziente e la mano sinistra all’altezza del diaframma.
Irradiare il capo
Alcuni pranoterapeuti irradiano solo il capo dei pazienti, posizionando le mani sulla sommità della testa o ai lati del volto. In quest’ultima posizione vengono irradiate con energia nuova le orecchie, con effetti benefici sull’area che rappresenta il punto di passaggio di diversi canali energetici, chiamati meridiani, facenti capo a diversi organi interni.
Differenza tra Pranoterapia e Reiki
Entrambe le discipline prevedono l’uso delle mani a fini curativi, ma ci sono sostanziali differenze che è doveroso sottolineare.
Nella pranoterapia, il guaritore usa la propria energia per alleviare la sofferenza altrui, mentre nella disciplina Reiki il terapeuta è canale dell’energia universale, che fa fluire dentro di sé ed usa a fini curativi. Nel Reiki, il terapeuta non si priva di energia propria. L’energia che usa per trattare i disturbi discende dall’Universo ed è infinita ed inesauribile.
Inoltre, nella disciplina Reiki entrambe le mani trasmettono energia, mentre nella pranoterapia, come abbiamo visto, è solo la mano destra a donare energia vitalizzante, mentre la sinistra assorbe il male.
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